A cosa servono le mostre feline?
Servono per fare conoscere i gatti di razza, per acquisire titoli, coppe e coccarde, per portare i gatti a raggiungere classi superiori al fine di arricchire i pedigree e la discendenza e ottenere la valutazione della qualità del gatto. Le mostre permettono anche agli allevatori di confrontarsi con altri del settore e di reperire i genitori dei loro futuri campioni. Sono utili ai semplici proprietari che desiderino far vedere bellezza e buon carattere del proprio Campione. Ci sono classi anche per i gatti di casa la cui genealogia è ignota.
Oggi i gatti e i loro proprietari viaggiano molto di città in città, da un Paese all’altro per guadagnarsi i galloni. Dopo aver ottenuto il primo CAC (certificato di attitudine al campionato) un gatto frequenta non meno di 21 esposizioni prima di divenire campione supremo (regolamento FIFe) e deve ottenere alcuni titoli in Paesi diversi dal proprio. Un percorso da combattente! Chi sta a questo gioco? Alcuni felini amano la vita d’albergo, essere manipolati, viaggiare, altri per nulla. Va da sé che perché il micio accetti tutto ciò deve esserci abituato da piccolissimo, la carriera di un Campione comincia presto. I cuccioli sono accettati in esposizione a partire dai quattro mesi e si pretendono da subito alti livelli per i futuri campioni, le future reginette di bellezza e i futuri matador in erba. Per essere Sacri re o regine di un giorno o di due giorni nel week end di expo, i gatti devono essere conformi allo standard della razza, una descrizione dettagliata dal muso alla coda, una sorta di prototipo ideale.
Perciò il gatto deve essere manipolato, scrutato, posato e poi ripreso, paragonato ad altri da esperti che sono i Giudici invitati dal comitato organizzatore. I Giudici giungono da differenti Paesi e tuttavia nessuna fatica, nessuna impazienza appare sui loro visi, nel loro comportamento, talora una irritazione a causa della reazione negativa di qualche proprietario. Essi sono lì per scegliere il loro vincitore ed applicare alla lettera ciò che hanno appreso sui libri e sul terreno delle esposizioni; tutti hanno allevato gatti. Non ci si improvvisa Giudici perché amanti dei gatti, si pretende molto di più.
Il Giudice palperà il gatto, farà scivolare la sua mano dal dorso fino alla punta della coda, misurerà il naso, le orecchie, esaminerà il colore degli occhi, la forma del cranio, verificherà la presenza dei testicoli. Si, certo, uno “stallone” deve esserne completamente fornito! Giustamente i gatti sterilizzati gareggiano in una classe a parte. Il gatto è giudicato per come appare al momento del concorso.
Bisogna dimenticare talvolta il successo che non si ripete necessariamente ad ogni esposizione, sia perché il soggetto è meno in forma in quel momento, sia perché si confronta con un concorrente giudicato a lui superiore. Non è facile per alcuni accettare che il loro protetto non riporti il successo desiderato, il gradino più alto del podio. Allora si evidenziano tensioni e cattivo umore. Ma se non si vuole perdere non bisogna mettersi in gioco! Così è meglio affrontare questo bagno di peli d’ogni sorta come una occasione per incontrare gente eccezionale, partner non solamente per futuri matrimoni felini o future acquisizione ma amici. Si, talora ciò accade!
Janine Soumaille - Presidente del CFSBi - Club français du Sacré de Birmanie