Allattare e svezzare un cucciolo
Ai gattini appena nati è necessario l’apporto nutrizionale del latte materno che fornisce le calorie necessarie per svilupparsi e difendersi dal freddo e gli anticorpi per lottare contro le malattie infettive e virali. La durata dell’allattamento varia tra cinque e otto settimane secondo il numero dei cuccioli e la disponibilità della madre. Quando si rende necessario un sostituto del latte materno lo svezzamento sarà precoce ma progressivo.
Il latte prodotto dalla madre nei primi giorni si chiama colostro ed è ricco di anticorpi indispensabili al neonato per difendersi dalle malattie infettive prima che il suo apparato immunitario acquisisca la necessaria maturità, per questo almeno nelle prime 24 ore di vita è opportuno che i piccoli possano beneficiare dell’allattamento materno.
Durante le iniziali 6 settimane di vita il gattino aumenta mediamente di 10/15 grammi al giorno, raddoppia il suo peso natale in dieci giorni e lo moltiplica per sei o sette nelle prime otto settimane. Il peso dei maschi si eleva rispetto a quello delle femmine solo dopo la sesta settimana.
Si consiglia di pesare quotidianamente e alla stessa ora i cuccioli per evidenziarne la crescita costante e correre ai ripari in caso di arresto o decremento di peso. Dopo un paio di giorni consecutivi di calo o arresto ponderale deve essere dato un supplemento di alimentazione, ugualmente si procederà quando i cuccioli si lamentano sovente poiché ciò esprime la sensazione di fame o di freddo. I cuccioli hanno bisogno di un luogo caldo e nelle prime due/tre settimane, finché non apriranno gli occhi, anche riparato dalla luce.
Il latte di gatta è molto ricco in proteine (da 35 a 43%) e grassi (da 26 a 42%) e relativamente povero in lattosio (13/17%), il latte vaccino, ricco in lattosio e povero di proteine, non è un sostituto adatto mentre lo è il latte di capra ed il latte maternizzato in polvere per cuccioli in vendita nelle farmacie o nei negozi di articoli per animali.
Intorno alla quarta settimana si può cominciare a dare cibo solido ai gattini, si procederà in anticipo se la cucciolata è numerosa e la madre affaticata, viceversa una gatta ben nutrita può consentire lo svezzamento anche dopo la quinta settimana.
Non tutti i cuccioli sono maturi per essere svezzati nello stesso momento e non conviene insistere se la crescita è costante. I cuccioli si avvieranno autonomamente verso la ciotola materna se il latte dovesse essere in calando o meno energetico. Per i primi giorni mescolare del latte maternizzato (o latte di capra) con cibo in scatola per cuccioli può indurre anche i più mammoni ad avvicinarsi al piattino, gradatamente si passerà a proporre cibo più solido sempre aggiungendo una base di latte. Appetizzanti sono i formaggi grattugiati e il lievito di birra. La madre, anche se ben nutrita, nei primi tempi potrebbe tendere a mangiare tutto il cibo destinato ai cuccioli che però ben presto accorreranno al vostro arrivo e si serviranno anche dalla ciotola materna.
Fino alle otto settimane i cuccioli mangeranno almeno cinque pasti al giorno adatti al loro piccolo stomaco, dopo le dieci settimane e fino ai 7/8 mesi i pasti possono essere portati a tre, in seguito si passerà ai due pasti degli adulti. I cuccioli possono mangiare a volontà cibi molto vari che contemplino anche carne fresca, una alimentazione varia nei primi mesi renderà il gattino meno sospettoso in età adulta verso gusti non noti, inoltre un nutrimento misto e sano renderà inutile l’utilizzo di complementi alimentari.