Pagine letterarie birmane

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POESIE, FAVOLE, STORIE BIRMANE INEDITE

Coccole

Il Birmano è un gatto uscito da una favola ed è diventato leggenda.

Uno sguardo fatato, un pelo innevato, un musetto mascherato, una coccola vivente, una coccola con i guanti, silenziosa, sempre presente, l’amico di casa, in casa, che ti è sempre vicino sempre pronto a gatteggiare e a fare insieme le fusa.

Un batuffolo d’amore col sorriso sotto i baffi. Il Birmano con la sua discrezione e il suo sguardo “blu infinito” fa l’effetto di Cupido…

Attenti: è amore a prima vista!

Danila Accorsi

 

Il primo incontro

Non c’è niente di meglio che essere accolti in una casa dalle code vaporose di bei Birmani. La prima volta che sono stata in visita da un’amica allevatrice, mi si è aperto un mondo. Una cosa è vedere i Birmani in foto o per pochi minuti alle expo, un’altra è entrare in una bella casa –il loro territorio- e vederli tranquilli e beati, dolci come zuccherini, darti il benvenuto con sguardi curiosi e annusatine amichevoli.

In salotto la mia borsa è stata usata come cuscino da un bel Birmotto; seduta sul divano, sullo schienale ce n’era appollaiato un altro intento a ravviarsi il pelo candido di un guantino.

Poi… un terzo, cinque mesi di dolcezza, ha posato una zampetta sulla mia gamba, poi un’altra, e con gentilezza si è accoccolato sul mio grembo.

E, sollevando il musetto, mi ha guardata con i più stupefacenti occhi blu che si potrebbero immaginare.

Innamorata all’istante.

Fusa, strusciate e delicati rosicchiamenti di dita hanno fatto il resto.

Sara Cesaro

 

I love you birman girl

Se non ci fossi bisognerebbe inventarti:

la tua eleganza, la tua raffinatezza, il tuo modo unico di posare lo sguardo… su di me… e io mi sento persa, senza scampo. Ho incontrato i tuoi occhi, e tu hai navigato nei miei.

Non c’è rumore nei tuoi passi; il rispetto per il mio riposo è commovente. Il tuo abbandono tra le mie braccia è la vera unione tra esseri viventi.

Sei entrata piano piano nel mio cuore e nemmeno me ne son accorta, e ora sono io a cercarti….

Se potessi, qualche volta mi scambierei con te, solo per capire davvero se i miei modi sono altrettanto rispettosi dei tuoi , della tua vita.

Love you Rayana

Paola Pasinato

 

Ho visto molti gatti/ con musi e sguardi strani/

che vivon soddisfatti/ sdraiati sui divani/

ma non ce n’è nessuno/ con gli occhi dei Birmani./

Ci sono poi dei mici/ con nomi rimbombanti/

che trattano gli amici/ come dei mendicanti:/

se i Birmi son felici/ ti trattano coi guanti./

I loro guanti bianchi/ che son così speciali/

che i Giudici controllano/ perfino con gli occhiali/

e voi sapete quanti/ li hanno tutti uguali/

frutto di selezione/ e di lavoro duro/

ma abbiamo una ragione/ e andiamo sul sicuro/

il Sacro è una passione/il Birmano è il futuro.

Pippo Portigliotti

 

Fiaba

C’era una volta un Signor gatto, perché non era un gatto normale, era proprio un gatto nato signore: indossava eleganti scarpette bianche, osservava il mondo con magnetici occhi blu ed il mondo, a sua volta, non si stancava di ammirare il suo fascino maestoso e la candida gorgiera voluminosa.

Il Signor gatto, però, non aveva una dimora fissa: girovagava di Paese in Paese. Quand’ecco che un giorno, quasi per caso, approdò in un luogo fantastico.

Era la lontana Regione della Birmania: in ogni angolo risplendevano colori vivaci, c’era pesce fresco a volontà e si poteva giocare tutto il giorno in mezzo a enormi distese di erba profumata. Nessuno degli abitanti aveva mai visto un gatto così affascinante come il Signor gatto e subito ne rimasero stregati al punto da venerarlo come una divinità.

Facevano a gara per giocare insieme a lui, fargli gustare le prelibatezze più delicate e non si stancavano di rimirare la sua bellezza. Fu così che il Signor gatto si rese conto di avere finalmente trovato la sua casa e da quel giorno prese il nome di Gatto Sacro di Birmania.

Ancora oggi gli esemplari di questa razza straordinaria incantano con la loro grazia gli esseri umani di tutto il mondo che continuano a fare a gara per rendere loro omaggio, considerandoli di gran lunga il miglior compagno felino che si possa desiderare.

Cecilia Garrone

 

QUESTE PRIME CINQUE STORIE PERVENUTE SONO STATE SOTTOPOSTE AD UNA GIURIA DI BAMBINI SCELTI TRA IL PUBBLICO ALLA MOSTRA DI VENEZIA DEL 3 MARZO 2013

I BIMBI HANNO SCELTO LA FIABA DI CECILIA COME LA LORO PAGINA PREFERITA

... NE STANNO ARRIVANDO ALTRE PAGINE INEDITE E NOI LE PUBBLICHIAMO PER I NOSTRI BIR-LETTORI

FATECI SAPERE SE VI PIACCIONO O AGGIUNGETE LE VOSTRE IDEE NOI LE PUBBLICHEREMO. SCIVETECI SU Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Io e la birmanite

La storia comincia niente di meno che nel 1991, quando mi sono imbattuta in un giornale gattofilo dove era presentata una razza: il Sacro di Birmania, allora era un gatto molto poco conosciuto, con tanto di leggenda e di meravigliose foto; non riuscivo più a girare pagina, ero immersa nel blu di quegl'occhi magnetici e profondi che non hanno uguali, e da lì è partito tutto, mi stavo ammalando, era il primo stadio della birmanite.

Vi chiederete cosa ho fatto. Sappiate che in pochi giorni e dopo qualche telefonata avevo già appuntamento a Torino per vedere la gattina che sarebbe stata la mia compagna di vita per ben sedici anni, la mia amata Rachele, birmangatta seal piemontese di nascita, ma francese nelle origini, stupenda creatura cha ha saputo ammalarmi irrimediabilmente di birmanite. Pensavo che dopo di lei non potesse esistere nessun altro peloso da amare come e quanto lei, ma...

si ma, chi mi aveva indirizzato dalla prima occhi blu lo ha fatto di nuovo, come lei sapesse, anzi lei sa.

Mi mandò a Bologna stavolta, e che successe? Nefertiti, la mia bella principessa successe...mia stupenda e dolcissima birmotta, la sua generosa tranquillità, il suo modo di starti vicino e di coccolarti non ha uguali. Nefertiti ha contribuito a portare la mia malattia da birmanite semplice a birmanite acuta. Io ho sempre voluto almeno due splendori birmani per casa e allora, sapete cosa ho fatto? A lei, si sempre a lei, ho chiesto di nuovo e dopo pochissimo tempo, fiocco rosa, il mio desiderio si stava realizzando... ho visto in foto il suo sguardo, il suo musino blu, amore a prima vista, mi sono detta che sarebbe stata lei la mia piccolina di casa, e niente e nulla al mondo mi avrebbe fatto cambiare idea.

Non nego che delle difficoltà ci sono state, ma non le voglio più ricordare, e quando mi è stato chiesto se avevo pensato ad un nome per lei, non ho esitato e, con voce chiara e ferma, sperando piacesse, ho detto Rigel, il nome di una stella della costellazione di Orione, una delle stelle più luminose del cielo. "Si, le si addice questo nome" disse Franca, la lei che mi aveva condotto a tutte le mie birmapelose, le piaceva anche il nome che avevo scelto, felicità completa.

Una volta a casa Rigel ha fatto sì che tutti gli stadi della malattia fossero completati, ora non è più solo una diagnosi possibile, è malattia conclamata, io sono affetta da "Birmanite cronica", però non sono ancora contenta, in futuro sono pronta ad affrontare un ulteriore peggioramento...

Manca da tanto, da troppo tempo per casa un muso nero, e se così sarà, e se così accadrà, sprofonderò volentieri nella birmanite cronica irreversibile.

Luisa Brunelli

 

Lode

Lode ai Birmani / che con il loro sguardo parlano ai loro amati / che lo cercano nella mostra delle emozioni / tra le tante mascherine colorate...../ci regalano tanto amore.

Lode al Birmano innamorato / che all' uscio della porta di casa ti aspetta /e slaccia pian piano le stringhe del suo padroncino / e fusante gli sta vicino e si lascia coccolar

e poi e poi/ Lode al Cuor Birmano

Roberta Vettori

 

Ho un Birmano nel cuore

Ieri Asia ha litigato con la piccolina Rilette. Mi sono fatto prendere dall'impulso e l'ho sgridata gravemente. Forse anche un po' troppo. Ma Lei mi fa sempre le fuse quando la sgrido.

Praticamente e' tutto il giorno che cerca di farsi perdonare buttandosi a terra, cercando il mio sguardo. Cerca le coccole e le pretende. Oggi sono stata poco a casa e quando sono tornata tardi Lei si e 'agitata e mi ha seguito correndo sulle scale. Poi stavo leggendo per addormentarmi e quando esco la trovo davanti alla porta. Stava in terra a dormire. L'ho presa in braccio e l'ho coccolata.

Sono queste cose che rendono il birmano speciale. Un filo sottile di sentimenti mi unisce a lei. E' il carattere stesso del birmano che le permette. Lei sente i miei sentimenti... e' incredibile la relazione che ho con lei e l'affetto che lei mi dimostra e che io lei porto. Il legame e' molto forte, diverso e speciale confronto agli altri gatti.

Direi che ho un Birmano nel Cuore.

Asia ti ho tanto voluto e forse aspettavo te. Piu' che il tuo aspetto e' il tuo attaccamento nei miei confronti che volevo. Volevo te perche' amassi solo me.

Murielle Bouhailler

 

Piccola grande storia per riflettere

Si racconta la storia di due gatti, che, in momenti diversi entrarono nella stessa stanza.

Uno ne uscì miagolando, l'altro ne uscì soffiando.

Una donne li vide, e, incuriosita, entrò nella stanza per scoprire cosa rendesse uno felice e l'altro così strano.

Con grande sorpresa scopri che la stanza era piena di specchi.

Il gatto felice aveva trovato cento gatti felici che lo guardavano, mentre l'altro solo gatti arrabbiati che gli soffiavano contro.

Quello che vediamo nel mondo intorno a noi è un riflesso di ciò che siamo.
Tutto ciò che siamo è un riflesso di quello che abbiamo pensato.

La mente è tutto

Quello che pensiamo diventiamo
Sono un gatto felice

Roberta Vettori